1 Maggio 2000
Otto cavalieri.
Otto riverberi,
un cubo comune
tappeto un tetto
d’armonico sfondo.
In fila sentieri,
divergono stolti
ambizioni in transito
dai meri risvolti.
Soggiunge lo scuro,
calanti le travi
convogliano sguardi
intessono baluardi.
Cala la notte,
tra spalle in tondo
otto cavalieri
sfidano il mondo.
L’ombra li scuote,
in un assopito inganno
il fuoco li cinge
e scopre il danno.
I sette son giù,
tra passioni e virtù
sfoderano il fendente
a placarli le bende.
Otto di noi
destati e sornioni
avvertono il reale,
il risveglio fa male.
Stremati e delusi,
ritiriamo il fante
l’alba ora incombe
ma ricerchiamo il monte.
Manilo.
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