OGGETTO: Scorcio d'arte.
Puro esercizio di stile, "Sereno ad Ovest", dai toni lirici, cristallini, dalle visioni nitide e profonde fino a lambire ambienti introspettivi slegati da luoghi comuni. La ricerca è totale, senza punti di partenza
o porti su cui terminare, come la consapevolezza che il centro di tutto, come dell'universo, è ovunque, e come l'esigenza di ridefinire lo spazio transitando per quei "Dieci centimetri" che portano in se il valore intrinseco della potenza del pensiero. Fabi si muove nello spazio della sua creazione, dilatando a dismisura, o riducendo all'infinitesimo, ogni sua percezione come in un mosaico che si avviluppa palesando e sottraendo immagini in evoluzione in un tempo totalmente ridefinito.
La sensazione è esattamente l'opposto al canone tipico dell'ascolto: le mura della mia stanza svaniscono, quei pochi minuti divengono sensazione costante e avvolgente e, in quell'istante, mi ritrovo in comunicazione diretta all'intento creatore, non più spettatore ma attore, nella scena, unica, che Fabi, come pochi, ha saputo ricreare.
Ritengo che "sereno ad Ovest" sia uno scorcio d'arte, e come tale ogni etichetta risulterebbe riduttiva; al di la di ogni gusto personale si deve riconoscere
che raggiunge un valore assoluto, assimilabile dallo spirito prima che dalla mente.
o porti su cui terminare, come la consapevolezza che il centro di tutto, come dell'universo, è ovunque, e come l'esigenza di ridefinire lo spazio transitando per quei "Dieci centimetri" che portano in se il valore intrinseco della potenza del pensiero. Fabi si muove nello spazio della sua creazione, dilatando a dismisura, o riducendo all'infinitesimo, ogni sua percezione come in un mosaico che si avviluppa palesando e sottraendo immagini in evoluzione in un tempo totalmente ridefinito.
La sensazione è esattamente l'opposto al canone tipico dell'ascolto: le mura della mia stanza svaniscono, quei pochi minuti divengono sensazione costante e avvolgente e, in quell'istante, mi ritrovo in comunicazione diretta all'intento creatore, non più spettatore ma attore, nella scena, unica, che Fabi, come pochi, ha saputo ricreare.
Ritengo che "sereno ad Ovest" sia uno scorcio d'arte, e come tale ogni etichetta risulterebbe riduttiva; al di la di ogni gusto personale si deve riconoscere
che raggiunge un valore assoluto, assimilabile dallo spirito prima che dalla mente.
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