29 Dicembre 1998
Battiti...
Come brezza venuta dal mare...
sento i battiti che voglion tornare...
a scandire l’eterno ricordo...
di un momento che ora è li...nel profondo.
Suona d’armonica che ora s’imbriglia...
mi butta giù e mi scompiglia.
Mitica lotta tra lampi del cielo...
frastuono grave...
e tra me e l’aria c’è un telo...
ad isolare il bianco dal nero...
a distruggere il silenzio più vero.
Treni in partenza oramai non ne vedo...
son tutti persi nei binari del mondo...
Per fortuna basta uno sguardo alle stelle...
ecco l’universo...
e si apron le celle...
immensi i colori intrisi di odori...
eterei bagliori...dall’animo in fuori...
Manilo.
Tuesday, December 29, 1998
29 Dicembre 1998
Pinguini...
Sono simpatici i pinguini!
amano respirare la limpidezza che si cela nell’aria impazzita di bianco, e guardano oltre, al di la dei ghiacciai, oramai perenni, e se ti vengono incontro, il bianco riflesso come da specchi opposti penetra e ne catalizza gli umori...In un mondo che è l’inizio e la fine di se stesso, contemplano l’imponente forza della natura, sognano istintivi la scia celeste carica di speranze che unisce cielo e abisso in una comune sconfinata via...laddove il tempo non è mai esistito e lo spazio è l’universo globale...
Eva/Manilo.
Pinguini...
Sono simpatici i pinguini!
amano respirare la limpidezza che si cela nell’aria impazzita di bianco, e guardano oltre, al di la dei ghiacciai, oramai perenni, e se ti vengono incontro, il bianco riflesso come da specchi opposti penetra e ne catalizza gli umori...In un mondo che è l’inizio e la fine di se stesso, contemplano l’imponente forza della natura, sognano istintivi la scia celeste carica di speranze che unisce cielo e abisso in una comune sconfinata via...laddove il tempo non è mai esistito e lo spazio è l’universo globale...
Eva/Manilo.
Monday, December 21, 1998
Thursday, November 12, 1998
12 Novembre 1998
Sogno.
Che l'ombra che ci cela alla luce possa un giorno sparire...il
pensiero...i colori...gli odori...gli umori...possano
tornare...proiettarci più in la...farci sentire colori tra tanti...o tra tanti un colore...
Soffro ora...e soffrendo...guardo dentro me...vivo i sette livelli della mia esistenza...affinché lontano...un giorno...possa accogliere i miei sogni...il giorno....che ora esiste nei sogni...
Manilo.
Sogno.
Che l'ombra che ci cela alla luce possa un giorno sparire...il
pensiero...i colori...gli odori...gli umori...possano
tornare...proiettarci più in la...farci sentire colori tra tanti...o tra tanti un colore...
Soffro ora...e soffrendo...guardo dentro me...vivo i sette livelli della mia esistenza...affinché lontano...un giorno...possa accogliere i miei sogni...il giorno....che ora esiste nei sogni...
Manilo.
Sunday, November 08, 1998
8 Novembre 1998
Vuoto.
Vuoto...
dentro ti imponi...
squarci il silenzio...
Ora basta...
non puoi essere così lancinante...
più di mille ossessive presenze...
Ho corso...
l'ho fatto da sempre...
i lati oscuri...
solo ostacoli da saltare...
le buche...
motivo in più per avanzare...
Quando corri vedi l'universo scorrere...
lo vedi sotto una particolare luce...
è intensa...
tutto è più chiaro...
tutto sta li...
a te prenderlo...
o andare oltre...
Mi sono fermato...
ho voluto vedere attraverso te...
luce flebile e diffusa...
ora i contorni sono evanescenti...
Vedo le luci...
ma mi balzano attorno sempre più ombre...
il nuovo volto delle cose mi assale...
Ogni cosa...
senza esclusione alcuna...
proietta la sua insistente immagine...
si sovrappongono...
sanno sommarsi...
diventano corpo unico...
e vorticosi tentativi di capire tempestano la mente...
Quando corri...
e poi ti fermi...
fosse solo per un attimo...
ripartire non è facile...
sei bloccato...
la forza della nuova dimensione ti inchioda...
più dell'attrazione gravitazionale...
che sinora ti incollava saldo per terra...
Parola...
ora non so usarti...
il vuoto mai riuscirei a spiegarlo...
il vuoto è assenza...
Parola ora sei già di troppo...
Come una fragile foglia tremo...
i mie sogni ora non li ricordo più...
la risata che un giorno li redimeva...
ora è celata...
forse scomparsa...
sento ora solo l'assenza...
la sento nella trasposizione dei piani...
Vuoto...
avvolgi tutto...
e tutto ora è...
vuoto.
Manilo.
Vuoto.
Vuoto...
dentro ti imponi...
squarci il silenzio...
Ora basta...
non puoi essere così lancinante...
più di mille ossessive presenze...
Ho corso...
l'ho fatto da sempre...
i lati oscuri...
solo ostacoli da saltare...
le buche...
motivo in più per avanzare...
Quando corri vedi l'universo scorrere...
lo vedi sotto una particolare luce...
è intensa...
tutto è più chiaro...
tutto sta li...
a te prenderlo...
o andare oltre...
Mi sono fermato...
ho voluto vedere attraverso te...
luce flebile e diffusa...
ora i contorni sono evanescenti...
Vedo le luci...
ma mi balzano attorno sempre più ombre...
il nuovo volto delle cose mi assale...
Ogni cosa...
senza esclusione alcuna...
proietta la sua insistente immagine...
si sovrappongono...
sanno sommarsi...
diventano corpo unico...
e vorticosi tentativi di capire tempestano la mente...
Quando corri...
e poi ti fermi...
fosse solo per un attimo...
ripartire non è facile...
sei bloccato...
la forza della nuova dimensione ti inchioda...
più dell'attrazione gravitazionale...
che sinora ti incollava saldo per terra...
Parola...
ora non so usarti...
il vuoto mai riuscirei a spiegarlo...
il vuoto è assenza...
Parola ora sei già di troppo...
Come una fragile foglia tremo...
i mie sogni ora non li ricordo più...
la risata che un giorno li redimeva...
ora è celata...
forse scomparsa...
sento ora solo l'assenza...
la sento nella trasposizione dei piani...
Vuoto...
avvolgi tutto...
e tutto ora è...
vuoto.
Manilo.
Friday, November 06, 1998
Sunday, November 01, 1998
01 Novembre 1998
tempesta...
...tempesta nel cielo...
fiumane nella terra...
i rifugi oramai sono pochi e invisibili...
Vedo una fune...
a tratti si avvicina...
è l'ingresso ad un'altra dimensione...
inviolabile...
irraggiungibile...
da vento...acqua e fuoco...
è la tua mano amica...
è la tua sincera presenza...
Manilo.
tempesta...
...tempesta nel cielo...
fiumane nella terra...
i rifugi oramai sono pochi e invisibili...
Vedo una fune...
a tratti si avvicina...
è l'ingresso ad un'altra dimensione...
inviolabile...
irraggiungibile...
da vento...acqua e fuoco...
è la tua mano amica...
è la tua sincera presenza...
Manilo.
01 Novembre 1998
buio...
...e resto a guardare...
immobile...
ora l’alba...
poi il tramonto...
ed è già buio...
la notte arriva...
arriva sempre...
assorbe le ombre...
ne spegne le forme...
ne tronca gli umori...
Buio
Resto a guardare,
immobile,
ora l’alba,
poi il tramonto,
ed è già scuro,
la notte arriva,
arriva sempre,
assorbe le ombre
ne spegne le forme
ne tronca gli umori.
Manilo
buio...
...e resto a guardare...
immobile...
ora l’alba...
poi il tramonto...
ed è già buio...
la notte arriva...
arriva sempre...
assorbe le ombre...
ne spegne le forme...
ne tronca gli umori...
Buio
Resto a guardare,
immobile,
ora l’alba,
poi il tramonto,
ed è già scuro,
la notte arriva,
arriva sempre,
assorbe le ombre
ne spegne le forme
ne tronca gli umori.
Manilo
01 Novembre 1998
tempo...
Tempo...
univoco sentiero...
glaciale muro...
Tiranno scorri...
impavido torni...
ora fuggi...
ti inseguo...
ti fermo...
o almeno vorrei...
scomporti...
scalfirti...
capire le aeree tue evoluzioni...
Vorrei giocare con te...
Emblema epico...
ti espandi a dismisura...
oppure ti assimili al fuggente istante...
Valente ci doni la ribalta...
impavido...poi...ci inchiodi per terra...
Il tuo eco remoto arriva fino a me...
come un sigillo di lacca vigili sull'inviolabilità del passato...
che vorrei scardinare...
che vorrei rinnegare...
Le tue future facce sono incerte...
ora punto tutto su di loro...
e impavide potrebbero tradire il mio fisso sguardo...
Tempo...
se solo un giorno più convinto sarò...
che non altro sei che invenzione degli umani bisogni...
ecco che sconfitto ti ritrarresti...
vinto abbandoneresti il mio cielo...
ora azzurro...
Sogno...
ora sogno...
li almeno non esisti...
li tutto è eterno...
o mai esistito...
tutto vive...
e non ha mai avuto inizio...
come fine non avrà mai...
Manilo.
tempo...
Tempo...
univoco sentiero...
glaciale muro...
Tiranno scorri...
impavido torni...
ora fuggi...
ti inseguo...
ti fermo...
o almeno vorrei...
scomporti...
scalfirti...
capire le aeree tue evoluzioni...
Vorrei giocare con te...
Emblema epico...
ti espandi a dismisura...
oppure ti assimili al fuggente istante...
Valente ci doni la ribalta...
impavido...poi...ci inchiodi per terra...
Il tuo eco remoto arriva fino a me...
come un sigillo di lacca vigili sull'inviolabilità del passato...
che vorrei scardinare...
che vorrei rinnegare...
Le tue future facce sono incerte...
ora punto tutto su di loro...
e impavide potrebbero tradire il mio fisso sguardo...
Tempo...
se solo un giorno più convinto sarò...
che non altro sei che invenzione degli umani bisogni...
ecco che sconfitto ti ritrarresti...
vinto abbandoneresti il mio cielo...
ora azzurro...
Sogno...
ora sogno...
li almeno non esisti...
li tutto è eterno...
o mai esistito...
tutto vive...
e non ha mai avuto inizio...
come fine non avrà mai...
Manilo.
Tuesday, October 27, 1998
27 Ottobre 1998
Amica nel silenzio...
Oasi cercata e inseguita...
deserto avanzante a più riprese...
ambito rifugio...
Amicizia...
difesa contro il tempo che schiaccia...
antidoto da una società che di tempo non ne ha più...
ne di ascoltare...
ne di capire...
Tutto è strillato...
emblema e vessillo...
tutto esplode dal niente...
e al silenzio a breve si ricongiunge...
Amica...
sola sei nello spazio...
lontana dai clamori...
lontana dalle beghe...
lontana dai falsi umori...
Mille sono le riserve che potrei ora elencare...
su mille amicizie...
ora nate...
e già implose...
oramai tracce perse nel tempo...
graffiti scolpiti su pietra...
Forse l’Amicizia...
la vera e la sola...
non è fatta di forti colori...
di accesi toni e di grandi clamori...
L’Amicizia...
la vera...
è silenzio...
è forse ascoltare...
è il voler capire...
il volere donare...
Ora ti sento vicina...
come se fossi qui...
davanti...
come se la tua eterea presenza mi prendesse per mano...
non ho bisogno di cercare ansioso...
non ho bisogno di gridare...
l’Amicizia è questa...
il sentirti arrivare...
in un tempestivo istante...
Nei tuoi occhi celati al mio sguardo...
ma presenti nel profondo...
non leggo il passato...
a fatica il presente...
vedo l’immagine del domani che vorresti...
leggo il futuro...
quello distante...
quello che a fatica confessi a te stessa...
L’Amicizia è questa...
non aggiungere altro...
sentirti all’interno...
e non chiedere niente...
La vita incombe...
a tratti travolge...
ma cara Amica sei qui...
mano nella mano...
lungo il cammino di mille sentieri...
Il tuo immenso silenzio...
il mio più grande ricordo...
ora vive in me...
Ora sei luce...
timida...
ma sempre presente...
finche brillerai...
nella tua umile ombra...
fossi anche agli altri invisibile...
io ne gioirò...
e il mio domani vedrò...
Manilo.
Amica nel silenzio...
Oasi cercata e inseguita...
deserto avanzante a più riprese...
ambito rifugio...
Amicizia...
difesa contro il tempo che schiaccia...
antidoto da una società che di tempo non ne ha più...
ne di ascoltare...
ne di capire...
Tutto è strillato...
emblema e vessillo...
tutto esplode dal niente...
e al silenzio a breve si ricongiunge...
Amica...
sola sei nello spazio...
lontana dai clamori...
lontana dalle beghe...
lontana dai falsi umori...
Mille sono le riserve che potrei ora elencare...
su mille amicizie...
ora nate...
e già implose...
oramai tracce perse nel tempo...
graffiti scolpiti su pietra...
Forse l’Amicizia...
la vera e la sola...
non è fatta di forti colori...
di accesi toni e di grandi clamori...
L’Amicizia...
la vera...
è silenzio...
è forse ascoltare...
è il voler capire...
il volere donare...
Ora ti sento vicina...
come se fossi qui...
davanti...
come se la tua eterea presenza mi prendesse per mano...
non ho bisogno di cercare ansioso...
non ho bisogno di gridare...
l’Amicizia è questa...
il sentirti arrivare...
in un tempestivo istante...
Nei tuoi occhi celati al mio sguardo...
ma presenti nel profondo...
non leggo il passato...
a fatica il presente...
vedo l’immagine del domani che vorresti...
leggo il futuro...
quello distante...
quello che a fatica confessi a te stessa...
L’Amicizia è questa...
non aggiungere altro...
sentirti all’interno...
e non chiedere niente...
La vita incombe...
a tratti travolge...
ma cara Amica sei qui...
mano nella mano...
lungo il cammino di mille sentieri...
Il tuo immenso silenzio...
il mio più grande ricordo...
ora vive in me...
Ora sei luce...
timida...
ma sempre presente...
finche brillerai...
nella tua umile ombra...
fossi anche agli altri invisibile...
io ne gioirò...
e il mio domani vedrò...
Manilo.
Friday, October 23, 1998
23 Ottobre 1998
Rido...
Un'atmosfera surreale, evoluzione indicizzata, del latente andamento dell'ipocondria, pervade il regno assoluto dell'ombra dei sensi. Il buio proietta il nero profondo, l'assoluto silenzio, e cattura una lancinante presenza.
Dove fallaci luci e turbinanti presenze non alzano l'invalicabile staccionata tra me e le mie più remote paure, ecco comparire all'orizzonte la notte, momento di trapasso tra la razionale coscienza e il dubbio metodico di una frastagliata essenza.
Li, a due passi, il dramma che perpetuo si consuma, qui poco distante io immobile, bloccato dal peso di mille incertezze, lo spazio non ammette uscite, alternative, l'unica via di fuga è il lontano risveglio, il ritorno alla realtà, folgorante illusione istantanea, causa prima di ogni male, un eterno gioco dell'oca con retrocessione continua alla casella di partenza.
Gli anni ora sono passati, il gioco è immutato, i dadi ora sono consumati, illeggibili, ma il labirinto greco continua a stupirmi e a sballottarmi.
Eppure quella casella, quell'avamposto, ora è anche la mia roccaforte.
Di sovente il pieno della notte mi è testimone di una risata, prima sussurrata, poi gridata ma sempre pesante ed ironica. E' la summa dell'umana voglia di andare oltre, di bucare ogni impenetrabile parete...
Vita, tu mi sballotti...
Fato, tu muovi le mie fila...
Realtà, tu ne caratterizzi l'esistenza...
Ora sono qui, vi aspetto, arrivate pure, travolgete l'umano mio corpo, riducetelo a brandelli ora, se volete. Io sono qui, la mie risa echeggiano per i vuoti dell'essere, rido da tempo, guardo, avverto, soffro, ma rido e ancora rido, esorcizzo così l'esistenza ed il suo gravoso peso.
Rinuncerò a tutto, mai però, ed in nessun caso, permetterò a qualunque evento di spezzare le ali al mio pensiero, il mio animo sarà sempre libero di librare....
Distese, accoglietemi...
Aria, accarezzami il volto...
Colori, tracciatemi sprazzi di sentiero...
Cielo, un giorno sarò in te, sarò pulviscolo celeste accolto
dall'universale Patria...
i puri Sentimenti....
Manilo.
Rido...
Un'atmosfera surreale, evoluzione indicizzata, del latente andamento dell'ipocondria, pervade il regno assoluto dell'ombra dei sensi. Il buio proietta il nero profondo, l'assoluto silenzio, e cattura una lancinante presenza.
Dove fallaci luci e turbinanti presenze non alzano l'invalicabile staccionata tra me e le mie più remote paure, ecco comparire all'orizzonte la notte, momento di trapasso tra la razionale coscienza e il dubbio metodico di una frastagliata essenza.
Li, a due passi, il dramma che perpetuo si consuma, qui poco distante io immobile, bloccato dal peso di mille incertezze, lo spazio non ammette uscite, alternative, l'unica via di fuga è il lontano risveglio, il ritorno alla realtà, folgorante illusione istantanea, causa prima di ogni male, un eterno gioco dell'oca con retrocessione continua alla casella di partenza.
Gli anni ora sono passati, il gioco è immutato, i dadi ora sono consumati, illeggibili, ma il labirinto greco continua a stupirmi e a sballottarmi.
Eppure quella casella, quell'avamposto, ora è anche la mia roccaforte.
Di sovente il pieno della notte mi è testimone di una risata, prima sussurrata, poi gridata ma sempre pesante ed ironica. E' la summa dell'umana voglia di andare oltre, di bucare ogni impenetrabile parete...
Vita, tu mi sballotti...
Fato, tu muovi le mie fila...
Realtà, tu ne caratterizzi l'esistenza...
Ora sono qui, vi aspetto, arrivate pure, travolgete l'umano mio corpo, riducetelo a brandelli ora, se volete. Io sono qui, la mie risa echeggiano per i vuoti dell'essere, rido da tempo, guardo, avverto, soffro, ma rido e ancora rido, esorcizzo così l'esistenza ed il suo gravoso peso.
Rinuncerò a tutto, mai però, ed in nessun caso, permetterò a qualunque evento di spezzare le ali al mio pensiero, il mio animo sarà sempre libero di librare....
Distese, accoglietemi...
Aria, accarezzami il volto...
Colori, tracciatemi sprazzi di sentiero...
Cielo, un giorno sarò in te, sarò pulviscolo celeste accolto
dall'universale Patria...
i puri Sentimenti....
Manilo.
Sunday, October 18, 1998
18 Ottobre 1998
Malessere latente...
Leggera brezza dall'animo,
crepitio di sconvolgenti bisogni...
motore vitale...
e origine di profondi dissidi...
Tu passione...
per la vita che incombe...
per il giorno che sfugge...
per il domani che non sappiamo...
Malessere latente...
immerso nell'essenza...
lancinante logorio...
presenza centellinante...
Fuori...
la routine che avanza...
la danza delle ritrosie...
e l'indifferenza è distanza...
quiete apparente...
sorriso di circostanza...
Dentro...
il terrore...
l'eterno rumore...
il grido che s'innalza...
l’Io che si ribella...
Come quello del sollevatore di pesi è lo sguardo che esponiamo...
Lui...
il peso immane sulle braccia...
e lo studiato sorriso sulle labbra...
Noi...
la morte nell'animo...
e l'ennesima dissimulante maschera al volto...
verso il mondo e i suoi presagi...
Il gioco...
perpetuante condizione...
continua...
fiamma inesauribile...
congiunzione spaziale...
Tempo...
chissà se un giorno ci donerai il privilegio assoluto...
di una monolitica essenza...
Manilo.
Malessere latente...
Leggera brezza dall'animo,
crepitio di sconvolgenti bisogni...
motore vitale...
e origine di profondi dissidi...
Tu passione...
per la vita che incombe...
per il giorno che sfugge...
per il domani che non sappiamo...
Malessere latente...
immerso nell'essenza...
lancinante logorio...
presenza centellinante...
Fuori...
la routine che avanza...
la danza delle ritrosie...
e l'indifferenza è distanza...
quiete apparente...
sorriso di circostanza...
Dentro...
il terrore...
l'eterno rumore...
il grido che s'innalza...
l’Io che si ribella...
Come quello del sollevatore di pesi è lo sguardo che esponiamo...
Lui...
il peso immane sulle braccia...
e lo studiato sorriso sulle labbra...
Noi...
la morte nell'animo...
e l'ennesima dissimulante maschera al volto...
verso il mondo e i suoi presagi...
Il gioco...
perpetuante condizione...
continua...
fiamma inesauribile...
congiunzione spaziale...
Tempo...
chissà se un giorno ci donerai il privilegio assoluto...
di una monolitica essenza...
Manilo.
Wednesday, October 07, 1998
07 Ottobre 1998
Sensi…
Alato cielo…
brillante luna…
ora mi schiacciate…
gli anni che vi scandiscono…
sovrastano me…
il mio impeto…
e la mia esistenza.
Notte…
ricettacolo di luci…
convergenza di arcani desideri…
ora sovrastate i miei più umili pensieri…
Silenzio…
guida e origine…
di mille urla dall’animo…
ora sei l’alcova…
al di fuori della realtà.
Vita…
insospettata sorgesti…
prepotente mi segnasti il cammino…
e impavida ora sconvolgerlo vorresti…
Cielo, luna, notte, silenzio e vita…
vessilli e monito…
causa prima…
e immutato abbandono…
assimilate a voi il mio essere…
ne assorbite l’umore…
e ne proiettate il colore…
Manilo.
Sensi…
Alato cielo…
brillante luna…
ora mi schiacciate…
gli anni che vi scandiscono…
sovrastano me…
il mio impeto…
e la mia esistenza.
Notte…
ricettacolo di luci…
convergenza di arcani desideri…
ora sovrastate i miei più umili pensieri…
Silenzio…
guida e origine…
di mille urla dall’animo…
ora sei l’alcova…
al di fuori della realtà.
Vita…
insospettata sorgesti…
prepotente mi segnasti il cammino…
e impavida ora sconvolgerlo vorresti…
Cielo, luna, notte, silenzio e vita…
vessilli e monito…
causa prima…
e immutato abbandono…
assimilate a voi il mio essere…
ne assorbite l’umore…
e ne proiettate il colore…
Manilo.
Tuesday, September 29, 1998
29 Settembre 1998
Colori dell’anima
Un urlo nel silenzio...
il silenzio che fa rumore...
l'anima che si apre....cerca nuovi orizzonti...
Mi chiedo: Chi sono io...?
Che diritto avrò mai di invocare gli dei e le mie muse?...
presenze del parnaso...oltre la fisica natura della terra...
Qual'é il privilegio che cela il mio sguardo?
Sara' il mio spirito fanciullo la quint'essenza dell'egoismo?
Sara' mai la prepotente ricerca del cielo, la codardia dell'animo
che fugge dalle mille battaglie che il giorno ci riserva?
Avrò mai lasciato sulla terra, a giacere affranto,
uno sguardo bisognoso anch'esso di trovare la una stella
...o la sua scia?
Mille e più interrogativi affollano la mente...
ora e' già satura, rischia di sfasciarsi al suolo.
La regolarità poi sopravviene...freno assoluto...
Oppure...basta!!! Tutto...forse...può essere stravolto....finalmente!!!
Raccoglierò una per una le mille maschere del mio essere
e ne gioirò finche' potrò leggere in ognuna di essa uno degli infiniti colori della mia esistenza...
ma ne basterebbe una, una sola, spenta e fallace,
a proiettarmi nell'oblìo...
punto di non ritorno...
Manilo.
Colori dell’anima
Un urlo nel silenzio...
il silenzio che fa rumore...
l'anima che si apre....cerca nuovi orizzonti...
Mi chiedo: Chi sono io...?
Che diritto avrò mai di invocare gli dei e le mie muse?...
presenze del parnaso...oltre la fisica natura della terra...
Qual'é il privilegio che cela il mio sguardo?
Sara' il mio spirito fanciullo la quint'essenza dell'egoismo?
Sara' mai la prepotente ricerca del cielo, la codardia dell'animo
che fugge dalle mille battaglie che il giorno ci riserva?
Avrò mai lasciato sulla terra, a giacere affranto,
uno sguardo bisognoso anch'esso di trovare la una stella
...o la sua scia?
Mille e più interrogativi affollano la mente...
ora e' già satura, rischia di sfasciarsi al suolo.
La regolarità poi sopravviene...freno assoluto...
Oppure...basta!!! Tutto...forse...può essere stravolto....finalmente!!!
Raccoglierò una per una le mille maschere del mio essere
e ne gioirò finche' potrò leggere in ognuna di essa uno degli infiniti colori della mia esistenza...
ma ne basterebbe una, una sola, spenta e fallace,
a proiettarmi nell'oblìo...
punto di non ritorno...
Manilo.
Monday, September 28, 1998
28 Settembre 1998
Grande…!
Esser grande vuol dire, innanzi tutto, non tradire il ricordo di se stesso bambino e poi inseguire il tempo giorno dopo giorno e accorgersi che tutto quello che ci circonda sta' per assumere contorni e consistenza diversa...
Il rischio c'è, è forte e incombente, perché se cambiano i colori
cambiano anche i suoni e gli odori...
L'azzurro non e' più unico e assoluto, ma alto e inarrivabile, il
tintinnio degli effetti non sono più note dall'animo,
ma puntine di grammofono stonate e il profumo della valle dell'innocenza diviene selva grigia e buia...
Grande e' veramente colui che nel lento variare delle forme e dei
concetti sappia sempre dov'era per capire dove andrà.
Basterebbe solo questo, credimi, per rendere ieri meno lontano e il domani più vicino...per rimanere si' ancora sensibili
ma essere già pronti a farne dono ad un altro...amica,
idea o realtà che sia...
...altrimenti, se cosi' non fosse, saremo un giorno solo stanchi…
e mai adulti...
Manilo.
Grande…!
Esser grande vuol dire, innanzi tutto, non tradire il ricordo di se stesso bambino e poi inseguire il tempo giorno dopo giorno e accorgersi che tutto quello che ci circonda sta' per assumere contorni e consistenza diversa...
Il rischio c'è, è forte e incombente, perché se cambiano i colori
cambiano anche i suoni e gli odori...
L'azzurro non e' più unico e assoluto, ma alto e inarrivabile, il
tintinnio degli effetti non sono più note dall'animo,
ma puntine di grammofono stonate e il profumo della valle dell'innocenza diviene selva grigia e buia...
Grande e' veramente colui che nel lento variare delle forme e dei
concetti sappia sempre dov'era per capire dove andrà.
Basterebbe solo questo, credimi, per rendere ieri meno lontano e il domani più vicino...per rimanere si' ancora sensibili
ma essere già pronti a farne dono ad un altro...amica,
idea o realtà che sia...
...altrimenti, se cosi' non fosse, saremo un giorno solo stanchi…
e mai adulti...
Manilo.
Sunday, September 27, 1998
(27 Settembre 1998)
L’inedia.
La pioggia che imperversa...
uno scroscio d'effetto...
i contorni che volano...
e davanti...
un grigio bagliore ritmando danza.
Le voglie che tornano...
i pensieri che sorvolano
i campi intrisi d'acqua.
La Terra che vive...
la terra che piange....
Amica,
lungo impervi sentieri...
Tu ora mi avvolgi...
di eterea presenza...
mi fai sentire il dolore...
è la vita che vince...
è l'Uomo che va....
è il momento di sentire, non quello di chiedere...
e da ora e per sempre...
lo giuro...
mai più un muso duro...
duro fa male...
duro sconvolge...
e di inedia mi avvolge...
Manilo.
L’inedia.
La pioggia che imperversa...
uno scroscio d'effetto...
i contorni che volano...
e davanti...
un grigio bagliore ritmando danza.
Le voglie che tornano...
i pensieri che sorvolano
i campi intrisi d'acqua.
La Terra che vive...
la terra che piange....
Amica,
lungo impervi sentieri...
Tu ora mi avvolgi...
di eterea presenza...
mi fai sentire il dolore...
è la vita che vince...
è l'Uomo che va....
è il momento di sentire, non quello di chiedere...
e da ora e per sempre...
lo giuro...
mai più un muso duro...
duro fa male...
duro sconvolge...
e di inedia mi avvolge...
Manilo.
Wednesday, September 23, 1998
23 Settembre 1998
Su…verso il cielo.
Il giorno che, svegliato da un timido raggio di sole, mi accorgessi che già stanche sono le mia dita di trasferire l'umore del mio animo verso il bianco sconfinato di un foglio...quel giorno vorrei giù non esistere più...vorrei che il mio ricordo già vagasse aleggiante per tutti i luoghi dell'esistenza....terrena...o della sfera armonica della passioni.
Su...verso il cielo....giù verso l'abisso di un oceano di
silenzio...o proprio lì...al centro dei due elementi,
laddove la vita o la sua assenza, il bianco o il nero, un bimbo o la sua innocenza oramai perduta, sintetizzando lo spazio possano incontrarsi.
Tutto nell'universo, senza esclusione alcuna, è compagno di
viaggio...tutto è eterno o mai esistito, medaglia o il suo rovescio...
completamento di un'esistenza. Il sentiero iniziato da sempre, una volta nella vita ci coinvolge con l'evanescenza propria alla scia di una cometa...
il suo potere catalizzante strega l'anima e ci trasforma in etereo
pulviscolo stellare...componente nobile dell'universo,
luccichio timido o bagliore accecante...e allora vaghiamo ondeggiando nella culla delle emozioni....
Da ora e per sempre il quotidiano, richiamo gravitazionale, catturerà il corpo...ma la fantasia è già là....a mille e più anni luce...da dove torna...per poi scomparire....
questa volta per sempre...nell'immensità dell'indefinito...
...ora...
Manilo.
Su…verso il cielo.
Il giorno che, svegliato da un timido raggio di sole, mi accorgessi che già stanche sono le mia dita di trasferire l'umore del mio animo verso il bianco sconfinato di un foglio...quel giorno vorrei giù non esistere più...vorrei che il mio ricordo già vagasse aleggiante per tutti i luoghi dell'esistenza....terrena...o della sfera armonica della passioni.
Su...verso il cielo....giù verso l'abisso di un oceano di
silenzio...o proprio lì...al centro dei due elementi,
laddove la vita o la sua assenza, il bianco o il nero, un bimbo o la sua innocenza oramai perduta, sintetizzando lo spazio possano incontrarsi.
Tutto nell'universo, senza esclusione alcuna, è compagno di
viaggio...tutto è eterno o mai esistito, medaglia o il suo rovescio...
completamento di un'esistenza. Il sentiero iniziato da sempre, una volta nella vita ci coinvolge con l'evanescenza propria alla scia di una cometa...
il suo potere catalizzante strega l'anima e ci trasforma in etereo
pulviscolo stellare...componente nobile dell'universo,
luccichio timido o bagliore accecante...e allora vaghiamo ondeggiando nella culla delle emozioni....
Da ora e per sempre il quotidiano, richiamo gravitazionale, catturerà il corpo...ma la fantasia è già là....a mille e più anni luce...da dove torna...per poi scomparire....
questa volta per sempre...nell'immensità dell'indefinito...
...ora...
Manilo.
Tuesday, September 22, 1998
22 Settembre 1998
Grido d’oltretempo.
Vivere la vita di ogni giorno,
scandirne i ritmi più cadenzati e subirne l'influenza.
La ruota della normalità avanza schiacciando ogni umile pensiero
e divorando i sentieri delle passioni.
La normalità più andante è il monito supremo dietro il quale si
trincerano i più subdoli crimini dell'umanità,
all'insegna del livellamento...verso il grigiore più anonimo...verso il
baratro più insignificante.
L'esistenza...fendente acromatico...è così congiunta alla norma
dell'anonimato...
Speranze, illusioni, eterei sentimenti....
le mie armi più efficaci contro l'Uomo che vuole distruggere se
stesso...
negando la sua naturale propensione verso la dimensione del surreale,
trasversale alle leggi della natura e luogo sublime al di là dello
spazio...
Il grido d'amore proveniente dalla notte dei tempi è così raccolto e vissuto per l'eternità...in un istante...
per poi essere scagliato verso il futuro laddove mille e più anime
ansimanti sapranno gioirne...
Manilo.
Grido d’oltretempo.
Vivere la vita di ogni giorno,
scandirne i ritmi più cadenzati e subirne l'influenza.
La ruota della normalità avanza schiacciando ogni umile pensiero
e divorando i sentieri delle passioni.
La normalità più andante è il monito supremo dietro il quale si
trincerano i più subdoli crimini dell'umanità,
all'insegna del livellamento...verso il grigiore più anonimo...verso il
baratro più insignificante.
L'esistenza...fendente acromatico...è così congiunta alla norma
dell'anonimato...
Speranze, illusioni, eterei sentimenti....
le mie armi più efficaci contro l'Uomo che vuole distruggere se
stesso...
negando la sua naturale propensione verso la dimensione del surreale,
trasversale alle leggi della natura e luogo sublime al di là dello
spazio...
Il grido d'amore proveniente dalla notte dei tempi è così raccolto e vissuto per l'eternità...in un istante...
per poi essere scagliato verso il futuro laddove mille e più anime
ansimanti sapranno gioirne...
Manilo.
Friday, September 18, 1998
18 Settembre 1998
L'0mbra…più vicina.
Le tue ansie i miei motivi più veri,
i tuoi perché l'ultimo lembo di un deserto da percorrere.
Da ogni ombra più minacciosa emerge la mia presenza più intensa
a dipanare il tuo cammino da ogni incubo.
La mia essenza diventa lo scrigno di ogni tuo malessere e angoscia.
Ogni tua più sottile pulsazione, pur nel dolore della delusione,
scandisce i ritmi della mia esistenza.
Stella oltretempo,
estremo vessillo,
và...
innalza il tuo fiero sguardo verso la volta celeste,
il più brillante dei tuoi siti.
Noi, anime celesti, sfuggiamo prepotentemente la dimensione opprimente del terreno,
e veniamo lancinati dall'umana boria,
ma niente e mai nessuno potrà impedirci di protendere e brillare
intensi oltre la volta celeste.
Oltre la terra, oltre l'umano, oltre ogni tempo...
Ombra.
L'0mbra…più vicina.
Le tue ansie i miei motivi più veri,
i tuoi perché l'ultimo lembo di un deserto da percorrere.
Da ogni ombra più minacciosa emerge la mia presenza più intensa
a dipanare il tuo cammino da ogni incubo.
La mia essenza diventa lo scrigno di ogni tuo malessere e angoscia.
Ogni tua più sottile pulsazione, pur nel dolore della delusione,
scandisce i ritmi della mia esistenza.
Stella oltretempo,
estremo vessillo,
và...
innalza il tuo fiero sguardo verso la volta celeste,
il più brillante dei tuoi siti.
Noi, anime celesti, sfuggiamo prepotentemente la dimensione opprimente del terreno,
e veniamo lancinati dall'umana boria,
ma niente e mai nessuno potrà impedirci di protendere e brillare
intensi oltre la volta celeste.
Oltre la terra, oltre l'umano, oltre ogni tempo...
Ombra.
Tuesday, September 15, 1998
15 Settembre 1998
Brezza…di una vita.
Come lieve brezza su distese infuocate,
l'impeto delle mie passioni stravolge il disegno naturale della,
ormai, più bieca normalità.
Corrente ascensionale, mi insegue ai margini dell'ultima barriera,
al di la di ogni cristallina trasparenza,
al di la del volere o del potere.
Leone arginato da mille e più spranghe,
pianeta oltretempo, costretto all'orbita del quotidiano,
vago tra cielo e terra,
tra umano e divino.
A volte, tu, timida e pericolosa brezza,
alimenti la fiammella della mia esistenza,
e, incessante come il fuoco che mi avvampa,
trasponi la timidezza di un momento verso l'essenza di una vita...
ombra...
Brezza…di una vita.
Come lieve brezza su distese infuocate,
l'impeto delle mie passioni stravolge il disegno naturale della,
ormai, più bieca normalità.
Corrente ascensionale, mi insegue ai margini dell'ultima barriera,
al di la di ogni cristallina trasparenza,
al di la del volere o del potere.
Leone arginato da mille e più spranghe,
pianeta oltretempo, costretto all'orbita del quotidiano,
vago tra cielo e terra,
tra umano e divino.
A volte, tu, timida e pericolosa brezza,
alimenti la fiammella della mia esistenza,
e, incessante come il fuoco che mi avvampa,
trasponi la timidezza di un momento verso l'essenza di una vita...
ombra...
Saturday, September 12, 1998
12 Settembre 1998
Sospesi…per l’eternità.
Solo,
sospeso nell'aria, sensibile ricettacolo degli impulsi,
si alternano strade e tunnel alla ribalta di profonde espiazioni.
L'ondeggiamento, amenità celeste, mi trasferisce il dono dell'essenza.
Una miriade di sensazioni intesse l'immagine nel palcoscenico del virtuale.
Oggi come ieri, domani come dalla notte dei tempi,
uniti lo siamo al di là delle regole dello spazio,
al di là dell'essere e dell'avere,
congiunti unicamente dal potere travolgente della forza del pensiero che
trascina con se la scia dei ricordi,
...fendenti sfuggenti...
E insieme, eterni viaggiatori, vaghiamo oltre le dimensioni lambendo,
trasversali,
mode e luoghi.
Dardi scagliati all'infinito, sostiamo per un breve momento, come per
l'eternità.
Manilo.
Sospesi…per l’eternità.
Solo,
sospeso nell'aria, sensibile ricettacolo degli impulsi,
si alternano strade e tunnel alla ribalta di profonde espiazioni.
L'ondeggiamento, amenità celeste, mi trasferisce il dono dell'essenza.
Una miriade di sensazioni intesse l'immagine nel palcoscenico del virtuale.
Oggi come ieri, domani come dalla notte dei tempi,
uniti lo siamo al di là delle regole dello spazio,
al di là dell'essere e dell'avere,
congiunti unicamente dal potere travolgente della forza del pensiero che
trascina con se la scia dei ricordi,
...fendenti sfuggenti...
E insieme, eterni viaggiatori, vaghiamo oltre le dimensioni lambendo,
trasversali,
mode e luoghi.
Dardi scagliati all'infinito, sostiamo per un breve momento, come per
l'eternità.
Manilo.
Thursday, September 10, 1998
10 Settembre 1998
…ombra…tenue nelle vie di ogni giorno…
Echeggia la timida rugiada,
brillano fronde diffondendo umori per la distesa surreale.
Condotti dalla lieve brezza del mattino mille colori danzanti,
mitigano suoni sorgenti dalla riserva umana delle passioni.
Aleggiano dall'infinito, e per sempre, attraverso binari congiunti
all'orizzonte dei ricordi.
E poi nebbia, smog, strepidio e urla lancinanti dai mostri delle città.
Distese di veicoli dell'apparire arginano sospiri, e fiumi incoerenti
esaltano l'icona estrema dell'alienante follia.
L'Io interviene, balena un sentimento...il teletrasporto è già pronto,
l'Enterprise, bolla d'ossigeno, è già su Orione
e con la velocità propria del pensiero corre e ripercorre,
incessante, gli infiniti gradini delle virtù...
Il cielo è salvo...
Manilo.
…ombra…tenue nelle vie di ogni giorno…
Echeggia la timida rugiada,
brillano fronde diffondendo umori per la distesa surreale.
Condotti dalla lieve brezza del mattino mille colori danzanti,
mitigano suoni sorgenti dalla riserva umana delle passioni.
Aleggiano dall'infinito, e per sempre, attraverso binari congiunti
all'orizzonte dei ricordi.
E poi nebbia, smog, strepidio e urla lancinanti dai mostri delle città.
Distese di veicoli dell'apparire arginano sospiri, e fiumi incoerenti
esaltano l'icona estrema dell'alienante follia.
L'Io interviene, balena un sentimento...il teletrasporto è già pronto,
l'Enterprise, bolla d'ossigeno, è già su Orione
e con la velocità propria del pensiero corre e ripercorre,
incessante, gli infiniti gradini delle virtù...
Il cielo è salvo...
Manilo.
Sunday, September 06, 1998
6 Settembre 1998
Acqua e tempo…
Cielo e Mare, dimensioni lontane e congiunte nell'orizzonte dei ricordi.
Acqua e Fuoco, elementi primordiali, eterno avvicendarsi delle umane
passioni.
Acqua e tempo…
Bianco e Nero, eclissata presenza e manifesta assenza dei bagliori più
lontani.
Spazio e Tempo, viaggio oltre l'immenso nell'eterna perpetuazione dei
bisogni terreni.
Acqua e tempo…
Cielo e Mare, dimensioni lontane e congiunte nell'orizzonte dei ricordi.
Acqua e Fuoco, elementi primordiali, eterno avvicendarsi delle umane
passioni.
Acqua e tempo…
Bianco e Nero, eclissata presenza e manifesta assenza dei bagliori più
lontani.
Spazio e Tempo, viaggio oltre l'immenso nell'eterna perpetuazione dei
bisogni terreni.
Sunday, August 30, 1998
30 Agosto 1998
Lo spleen ed il suo antagonista…
Pochi attimi, sfere blindate, che insistentemente aprono varchi nella distesa più uniforme della nostra regolarità.
Vanno e vengono, sostano nei meandri di un oceano e poi, bolle d’aria,
vengono esplosi verso l’infinito.
Pochi attimi, intensi bagliori, monito di una routine squarciata dal fendente di un profondo sentimento, pura energia del sublime.
A volte la mia stella, centillinatrice di sogni, mi sovrasta di immagini note e colori proiettando attimi dilatati ed interminabili nello schermo della nostra esistenza.
Mille colori danzanti mi avvolgono e ritmando mi allontano dall’assurda e opprimente cappa terrestre…
Subito dopo lo spleen, attrazione gravidazionale, ad impedirmi di planare e ad inchiodarmi all’umana condizione.
Stato elegiaco di sospensione indefinita che, fornitore di un turbine di pensieri, finisce per sprofondarmi nei fondali più bui.
Più profonda tra le condizioni, vuole essere il veicolo di un imminente ritorno.
La lotta astrale tra lo spleen e la scia dei pensieri, sua antagonista, è impari.
L’immancabile ritorno verso i binari terrestri dell’esistenza è imminente.
Manilo
Lo spleen ed il suo antagonista…
Pochi attimi, sfere blindate, che insistentemente aprono varchi nella distesa più uniforme della nostra regolarità.
Vanno e vengono, sostano nei meandri di un oceano e poi, bolle d’aria,
vengono esplosi verso l’infinito.
Pochi attimi, intensi bagliori, monito di una routine squarciata dal fendente di un profondo sentimento, pura energia del sublime.
A volte la mia stella, centillinatrice di sogni, mi sovrasta di immagini note e colori proiettando attimi dilatati ed interminabili nello schermo della nostra esistenza.
Mille colori danzanti mi avvolgono e ritmando mi allontano dall’assurda e opprimente cappa terrestre…
Subito dopo lo spleen, attrazione gravidazionale, ad impedirmi di planare e ad inchiodarmi all’umana condizione.
Stato elegiaco di sospensione indefinita che, fornitore di un turbine di pensieri, finisce per sprofondarmi nei fondali più bui.
Più profonda tra le condizioni, vuole essere il veicolo di un imminente ritorno.
La lotta astrale tra lo spleen e la scia dei pensieri, sua antagonista, è impari.
L’immancabile ritorno verso i binari terrestri dell’esistenza è imminente.
Manilo
Thursday, August 27, 1998
Palermo, 27 Agosto 1998.
Lettera aperta alla neo-nata Ada.
Dolce Ada,
...sono nel pieno di quelle notti...in cui il buio più totale mi avvolge, proiettandomi dovunque nello spazio esista una stella che possa tracciarmi il cammino. E sempre più di sovente il visibile splendore delle stelle più vicine mi impedisce la visione di quelle che vivono di una luce più flebile ma intensa nei colori e negli umori...
False comete si avvicendano, pennellando nel cielo scie che sembrano arginare l’orizzonte...e allora cerco il buio, il buio pesto, che possa rendermi nel profondo degli occhi ogni più piccolo bagliore...che possa accendere in me il lume della speranza...colorando la mia ombra che ancora oggi vive di timide luci.
E plano su mille e più angoli sperduti nell’universo, là dove cerco sempre più insistentemente una o più dimensioni che possano restituirmi quell’innocenza...ormai persa (?)...e dove il tempo, pura invenzione degli umani bisogni, possa cristallizzarsi restituendomi, nel bagliore di un attimo, l’essenza di un’intera vita...o dilatarsi a dismisura fino a perpetuarsi superando i confini di un’eterna passione...
E tu...stella incontrata casualmente da un navigatore del celeste firmamento, mi hai donato tutta quell’energia, linfa vitale, che occorre per viaggiare ancora e per sempre e per mille e più strade nel turbinio dei nostri sentimenti...oggi come ieri soli, veri e potenti risorse dell’umana essenza...
...che tu possa sempre assorbire attraverso il blu dei tuoi occhi i raggi del sole dell’alba e proiettare, stagliata nell’infinito, la tua fiera ombra raggiante dell’immensità dei colori...
***ombra***
Lettera aperta alla neo-nata Ada.
Dolce Ada,
...sono nel pieno di quelle notti...in cui il buio più totale mi avvolge, proiettandomi dovunque nello spazio esista una stella che possa tracciarmi il cammino. E sempre più di sovente il visibile splendore delle stelle più vicine mi impedisce la visione di quelle che vivono di una luce più flebile ma intensa nei colori e negli umori...
False comete si avvicendano, pennellando nel cielo scie che sembrano arginare l’orizzonte...e allora cerco il buio, il buio pesto, che possa rendermi nel profondo degli occhi ogni più piccolo bagliore...che possa accendere in me il lume della speranza...colorando la mia ombra che ancora oggi vive di timide luci.
E plano su mille e più angoli sperduti nell’universo, là dove cerco sempre più insistentemente una o più dimensioni che possano restituirmi quell’innocenza...ormai persa (?)...e dove il tempo, pura invenzione degli umani bisogni, possa cristallizzarsi restituendomi, nel bagliore di un attimo, l’essenza di un’intera vita...o dilatarsi a dismisura fino a perpetuarsi superando i confini di un’eterna passione...
E tu...stella incontrata casualmente da un navigatore del celeste firmamento, mi hai donato tutta quell’energia, linfa vitale, che occorre per viaggiare ancora e per sempre e per mille e più strade nel turbinio dei nostri sentimenti...oggi come ieri soli, veri e potenti risorse dell’umana essenza...
...che tu possa sempre assorbire attraverso il blu dei tuoi occhi i raggi del sole dell’alba e proiettare, stagliata nell’infinito, la tua fiera ombra raggiante dell’immensità dei colori...
***ombra***
Subscribe to:
Posts (Atom)