20 Settembre 2003
Oblio
mesto candore
dietro querce smemore
d’oboli umani,
quando pervade la mente
la quiete d’obbligo
atterra e ci china,
riversa uno sguardo silente
e batte l’infame tocco della disfatta,
noi s’innalza a condono il capo
e d’ogni tetro si ricade spioventi
siamo fango giù dal colare
e allora ci innalziamo furenti
scagliati tra destino e fato
sferziamo il colpo, nell’effigie suadenti.
Manilo
(da: Il Club del Sabato)
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