10 Maggio 1999.
Battello.
Chete acque
carezzano la chiglia,
cullano in cadenza
sospingono sobrie
carico e remi,
mescendo tinte
di cangianti riflessi.
Sperdute rive
ne origliano i flutti;
osservano incredule
alberi e spiegate vele
svanire evanescenti,
tra archi di cielo
e onde lievi e danzanti.
Sommessa luce
appena adagiata
ricopre di seta
le spoglie sembianze;
dilata il sereno,
penetra il fondo,
riemerge ed effonde.
Arriva il giorno,
si alzano i venti,
crespe le onde
imperversano in tondo,
ignaro il battello
erge la prua,
dirige il boma,
ma smarrisce la rotta
e non ritrova la scia.
Manilo.
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