Febbraio 2007
Cara <>,
Gli sms, pur essendo un formidabile mezzo espressivo, pongono dei limiti evidenti. Non sempre in poche righe si possono condensare pensieri ampi portatori di sentimenti, in questi casi la capacità di sintesi deve cedere il passo all'evidenza. L'ideale sarebbe poter parlare di persona, riuscendo a riunire il nostro gruppo eccezionale; ricordi il viaggio per M.? Tutti diversi, tutti immersi nei nostri pensieri, e poi, istante dopo istante, quel affiatamento che ci ha reso unici. Era solidarietà per la malattia che ci accomunava? Forse, ma non era, non poteva essere, solo quello. A volte me lo chiedo, ma forse è giusto che le cose importanti rimangono avvolte da un sottile velo di mistero.
Da qualche tempo sto imparando molto; in realtà, però, non mi sembra mai abbastanza. A volte penso di rimanere a vita con i miei vezzi, i miei difetti, l'egoismo che mi governa. Hai mai la sensazione di raggiungere dei risultati, e poi con il volgere di pochi giorni di tornare indietro? Immagina un eterno ed indefinito gioco dell'oca, contorto e senza fine.
Da un po' di tempo sento l'esigenza di isolarmi e avvolgermi di silenzio. Un bisogno della mente, ma anche fisico. A volte, a casa, sperdo lo sguardo nel vuoto e rimango in tale posa statica per decine di minuti. Assisto ad un film che scorre, in cui i pensieri si avviluppano senza via d'uscita. Rivedo il passato, gli errori, a come ho vissuto.
Il problema non sta nella malattia, se non nell'accentuazione di certi caratteri. In fondo sono stato sempre così, da quando ho ricordo delle mie prime azioni. E' un mistero capire cosa ci muove e segna,cosa ci rende quello che siamo, chissà. Ci ritroviamo in uno stato e restiamo in bilico tra accettarci o mutarci. Questo è quello che sento.
Mi dici che sono coraggioso; non so, forse il risultato finale è quello, ma non lo sono per merito, forse solo per istinto. Come una belva ferita, sento in me stesso (come un primordiale codice di programmazione) qual è la direzione da intraprendere. Ma più spesso avverto qual è quella da non perseguire, poi scelgo per esclusione. Questo non è solo un dettaglio, perché non la nobiltà del coraggioso. Quando parlo, o scrivo, tutti mi sentono forte e determinato, ma questa, <>, è solo una maschera, una livrea che non riesco a scollare da me. Devo dissimulare ogni cosa, lo devo fare sempre, nessuno deve sapere che soffro, che sono debole; ma capisci <>, DEVO, non voglio. Per questo nel passato ho sentito rivolgermi parole affilate come lame, che mi hanno lancinato l'anima. Ma come posso biasimare persone che mi vedono così "freddo" e che arrivano frettolosamente alle conclusioni?
Vivo quasi una vita interna,diversa da quella pubblica, presente oltre la corazza. Anche [omissis] spesso mi dice che sono un paziente adatto alla NMG per la determinazione delle scelte. Io so solo i motivi che mi hanno allontanato dalla medicina ufficiale, per il resto ogni giorno ho bisogno di conferme, di essere seguito. Così è nato, credo, l'ennesimo equivoco. Ora ho un cancro ai polmoni e sento [omissis] tranquillo, eccessivamente sicuro nelle deduzioni.
Però ho ancora il ricordo bruciante di "Agosto al mare", ricordi? Te ne ho parlato. E prima ancora il [omissis] che mi diceva "stai tranquillo, va tutto bene", e questo per mesi; e io che l'ho seguito fino alla rovina.
Mi sento stanco, indurito da tutte queste esperienze. Vorrei non pensare, fermarmi nell'indefinito. Vorrei che tutto fosse finito, qualunque cosa possa voler dire questa fine; ma che sia fine una volta per tutte. Si lo so, ci sono i bimbi, c'è Eva; te l'ho detto, non sono così eroico come sembro.
Mi sento così inetto nell'aiutare me stesso, che non posso essere che d'intralcio per gli altri.
Non mi fermo, certo; come un fondista consumato che ha trovato il suo ritmo. Ma è solo istinto, forse indole. Niente più di questo.
Tutto questo mentre divampano le polemiche tra [omissis], Hamer, una certa [omissis]
e non so chi altri. Non so se hai seguito la vicenda; qualcosa mi ha detto omissis], altro l'ho letto nel forum di Beppe Grillo ed in ultimo mi è arrivata, attraverso la mailing list, l'e-mail di [omissis] che alla fine si dice dimissionario. Di fatto il Dr. Hamer ha sfiduciato [omissis], e per caduta [omissis]. In questo momento il Dr. Hamer ha sospeso la fornitura di testi sulla NMG (dal 2005 infatti non si stampano più in Italia) e in Italia non c'è più una rappresentazione legittima.
Che tristezza, sento il sapore di un sogno rovinato; beghe e maldicenze contro il perseguimento d'un disegno comune, a cui credo ancora con forza.
Vorrei avere la tua purezza e il sostegno che ti deriva dalla fede. Nei giorni in cui sarai da Hamer ti starò vicino con tutto me stesso, più del solito. Spero veramente che tu possa trovare le risposte che cerchi. Sicuramente sei nelle mani migliori che uomo possa avere: quelle di Hamer, verso cui nutro un affetto incredibile.
Vai <>, vola verso il tuo futuro che sento splendido.
Manilo
Gli sms, pur essendo un formidabile mezzo espressivo, pongono dei limiti evidenti. Non sempre in poche righe si possono condensare pensieri ampi portatori di sentimenti, in questi casi la capacità di sintesi deve cedere il passo all'evidenza. L'ideale sarebbe poter parlare di persona, riuscendo a riunire il nostro gruppo eccezionale; ricordi il viaggio per M.? Tutti diversi, tutti immersi nei nostri pensieri, e poi, istante dopo istante, quel affiatamento che ci ha reso unici. Era solidarietà per la malattia che ci accomunava? Forse, ma non era, non poteva essere, solo quello. A volte me lo chiedo, ma forse è giusto che le cose importanti rimangono avvolte da un sottile velo di mistero.
Da qualche tempo sto imparando molto; in realtà, però, non mi sembra mai abbastanza. A volte penso di rimanere a vita con i miei vezzi, i miei difetti, l'egoismo che mi governa. Hai mai la sensazione di raggiungere dei risultati, e poi con il volgere di pochi giorni di tornare indietro? Immagina un eterno ed indefinito gioco dell'oca, contorto e senza fine.
Da un po' di tempo sento l'esigenza di isolarmi e avvolgermi di silenzio. Un bisogno della mente, ma anche fisico. A volte, a casa, sperdo lo sguardo nel vuoto e rimango in tale posa statica per decine di minuti. Assisto ad un film che scorre, in cui i pensieri si avviluppano senza via d'uscita. Rivedo il passato, gli errori, a come ho vissuto.
Il problema non sta nella malattia, se non nell'accentuazione di certi caratteri. In fondo sono stato sempre così, da quando ho ricordo delle mie prime azioni. E' un mistero capire cosa ci muove e segna,cosa ci rende quello che siamo, chissà. Ci ritroviamo in uno stato e restiamo in bilico tra accettarci o mutarci. Questo è quello che sento.
Mi dici che sono coraggioso; non so, forse il risultato finale è quello, ma non lo sono per merito, forse solo per istinto. Come una belva ferita, sento in me stesso (come un primordiale codice di programmazione) qual è la direzione da intraprendere. Ma più spesso avverto qual è quella da non perseguire, poi scelgo per esclusione. Questo non è solo un dettaglio, perché non la nobiltà del coraggioso. Quando parlo, o scrivo, tutti mi sentono forte e determinato, ma questa, <>, è solo una maschera, una livrea che non riesco a scollare da me. Devo dissimulare ogni cosa, lo devo fare sempre, nessuno deve sapere che soffro, che sono debole; ma capisci <>, DEVO, non voglio. Per questo nel passato ho sentito rivolgermi parole affilate come lame, che mi hanno lancinato l'anima. Ma come posso biasimare persone che mi vedono così "freddo" e che arrivano frettolosamente alle conclusioni?
Vivo quasi una vita interna,diversa da quella pubblica, presente oltre la corazza. Anche [omissis] spesso mi dice che sono un paziente adatto alla NMG per la determinazione delle scelte. Io so solo i motivi che mi hanno allontanato dalla medicina ufficiale, per il resto ogni giorno ho bisogno di conferme, di essere seguito. Così è nato, credo, l'ennesimo equivoco. Ora ho un cancro ai polmoni e sento [omissis] tranquillo, eccessivamente sicuro nelle deduzioni.
Però ho ancora il ricordo bruciante di "Agosto al mare", ricordi? Te ne ho parlato. E prima ancora il [omissis] che mi diceva "stai tranquillo, va tutto bene", e questo per mesi; e io che l'ho seguito fino alla rovina.
Mi sento stanco, indurito da tutte queste esperienze. Vorrei non pensare, fermarmi nell'indefinito. Vorrei che tutto fosse finito, qualunque cosa possa voler dire questa fine; ma che sia fine una volta per tutte. Si lo so, ci sono i bimbi, c'è Eva; te l'ho detto, non sono così eroico come sembro.
Mi sento così inetto nell'aiutare me stesso, che non posso essere che d'intralcio per gli altri.
Non mi fermo, certo; come un fondista consumato che ha trovato il suo ritmo. Ma è solo istinto, forse indole. Niente più di questo.
Tutto questo mentre divampano le polemiche tra [omissis], Hamer, una certa [omissis]
e non so chi altri. Non so se hai seguito la vicenda; qualcosa mi ha detto omissis], altro l'ho letto nel forum di Beppe Grillo ed in ultimo mi è arrivata, attraverso la mailing list, l'e-mail di [omissis] che alla fine si dice dimissionario. Di fatto il Dr. Hamer ha sfiduciato [omissis], e per caduta [omissis]. In questo momento il Dr. Hamer ha sospeso la fornitura di testi sulla NMG (dal 2005 infatti non si stampano più in Italia) e in Italia non c'è più una rappresentazione legittima.
Che tristezza, sento il sapore di un sogno rovinato; beghe e maldicenze contro il perseguimento d'un disegno comune, a cui credo ancora con forza.
Vorrei avere la tua purezza e il sostegno che ti deriva dalla fede. Nei giorni in cui sarai da Hamer ti starò vicino con tutto me stesso, più del solito. Spero veramente che tu possa trovare le risposte che cerchi. Sicuramente sei nelle mani migliori che uomo possa avere: quelle di Hamer, verso cui nutro un affetto incredibile.
Vai <>, vola verso il tuo futuro che sento splendido.
Manilo
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