31 Luglio 2005
Itaca
A volte
tra venti e tempeste
urlo adirato al Fato
affinché sveli
l’Itaca degli irrequieti;
quiete impone
quell’immortale silenzio
serafico agli infuocati dardi
che squarciano coltre e cielo.
E’ il tempo
divina creatura umana
otre e miele di tutto
dei canti d’indole passata
come dei bagliori del futuro.
Uomo ama e intendi,
con la ragione ricopri
di pelle di capra il dolore;
fuoriuscendo il lamento
sarà musica
e l’Itaca che attendo.
Manilo Busalacchi
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