31 Luglio 2005
Itaca
A volte
tra venti e tempeste
urlo adirato al Fato
affinché sveli
l’Itaca degli irrequieti;
quiete impone
quell’immortale silenzio
serafico agli infuocati dardi
che squarciano coltre e cielo.
E’ il tempo
divina creatura umana
otre e miele di tutto
dei canti d’indole passata
come dei bagliori del futuro.
Uomo ama e intendi,
con la ragione ricopri
di pelle di capra il dolore;
fuoriuscendo il lamento
sarà musica
e l’Itaca che attendo.
Manilo Busalacchi
Sunday, July 31, 2005
Tuesday, July 26, 2005
26 Luglio 2005
Pozza.
Dico che sorvolo
e sono a terra,
il viso nella pozza
d’acqua stantia
che nelle remore traspare.
Mentre odo
richiami
e gozzoviglie in festa
ingoio boccate lerce
madide di limo.
Svilito
m’adagio al fondo
d’imbellettato e fango;
il cielo m’incupisce
e la terra s’apre a ventre.
Briciole di rena,
casa d’altura
che smemore
m’accogli.
Manilo Busalacchi
Pozza.
Dico che sorvolo
e sono a terra,
il viso nella pozza
d’acqua stantia
che nelle remore traspare.
Mentre odo
richiami
e gozzoviglie in festa
ingoio boccate lerce
madide di limo.
Svilito
m’adagio al fondo
d’imbellettato e fango;
il cielo m’incupisce
e la terra s’apre a ventre.
Briciole di rena,
casa d’altura
che smemore
m’accogli.
Manilo Busalacchi
Subscribe to:
Posts (Atom)