Thursday, September 01, 2005

1 Settembre 2005 15.19 - A: <>
Oggetto: Un istante.


Burbero io?

Sicuramente; non è una novità. Ma sai bene, perchè tu lo sai, che di base c'è solo, o molto, un modo d'essere rivendicato.

Amo la liquirizia calabra del versante ionico, assolutamente pura. E non basta, dev'essere Amarelli; la migliore. Adoro il cioccolato, ma non il comune; quello modicano, che gli spagnoli portarono in sicilia ereditandolo a loro volta dai messicani che lo ebbero tramandato dagli aztechi. Sottigliezze, preziosismi? Non credo.

Qual'è la particolarità? E' concato ad una temperatura in nessun caso superiore ai 45°c, per cui lo zucchero non si liquefà e le caratteristiche organolettiche rimangono intatte. E' eccezionale, ma i modicani, come il resto del mondo, ignaro, lo ritiene non buono, data l'incapacità culturale di assaporare l'antenato dell'attuale, quanto industriale, cioccolato. Il massimo sarebbe la cioccolata "salata", o meglio non dolce, progenitrice d'ogni altro cioccolato. si tramanda nella contea modicana, che i nobili ne bevessero svariate tazze (perchè in origine era liquido) per allietarne gli incontri.

I primi uomini mai avrebbero pensato che la loro bevanda a base di fave di cacao tostate e, possibilmente, peperoncino (contro l'affaticamento), fosse divenuta una
tavoletta solidificata e dolce. Si perchè la cioccolata era la bevanda da viaggio per eccellenza.

Continuo? E poi che c'entra?

Niente. Per l'appunto, sono questo io.

Manilo

p.s. Cos'è sacripante?

Sunday, July 31, 2005

31 Luglio 2005

Itaca

A volte
tra venti e tempeste
urlo adirato al Fato
affinché sveli
l’Itaca degli irrequieti;

quiete impone
quell’immortale silenzio
serafico agli infuocati dardi
che squarciano coltre e cielo.

E’ il tempo
divina creatura umana
otre e miele di tutto
dei canti d’indole passata
come dei bagliori del futuro.

Uomo ama e intendi,
con la ragione ricopri
di pelle di capra il dolore;
fuoriuscendo il lamento
sarà musica
e l’Itaca che attendo.

Manilo Busalacchi

Tuesday, July 26, 2005

26 Luglio 2005

Pozza.

Dico che sorvolo
e sono a terra,
il viso nella pozza
d’acqua stantia
che nelle remore traspare.

Mentre odo
richiami
e gozzoviglie in festa
ingoio boccate lerce
madide di limo.

Svilito
m’adagio al fondo
d’imbellettato e fango;
il cielo m’incupisce
e la terra s’apre a ventre.

Briciole di rena,
casa d’altura
che smemore
m’accogli.

Manilo Busalacchi

Monday, May 23, 2005

23 Maggio 2005

Vanedda r’amuri.

Vanedda r’amuri
n’abbannio ru curò
‘nno vancu ro pisci
anniato ‘nna liscia
r’acqua trasparenti
nisciuta no cannuolu
misa pi vagnari i linzola
lurdi ro sancu
ri cu s’ammazza ‘po pani
o ‘pi l’essiri malandrinu

Sireni ri tribunali
ca trasunu ro Capu
quannu u iurici passa
e i picciuttieddi ‘co sannu
currunu in festa
comu no iuonnu ra Santa
ca re quattru canti
s’ammutta u carru
‘nfacci a Porta Carbuni

Uommini ca talianu ‘ddievi
fimmini ca mmuccianu marita
pieddunu picciridda
ca scappanu ra calata
pi birri a machina ca sgumma,
cantanu e abballanu
picchì u iurici avi i baffi e riri
e sapiddu chi pensa

fossi ‘o vientu
senza vitra ravanti
oppure o sciroccu ca sciuscia
‘nchiusu rintra ‘dda cascia
ca camina e chi curri.

Manilo Busalacchi

Thursday, March 03, 2005

3 Marzo 2005

Silenzi.

Silenzi d’ovatta,
panni colati
di parole brunite.
Voli e remore,
franti sui bastioni
di castelli remoti.
Destini distratti,
evasi ricami
cenni del caso.
Spazi riversi
parvenze d’infinito;
argini sciorinati d’impeto
nei circoli di sordide urla.
Fuga del corpo
nella mente
in viaggi sognati
nell’alieno moto del fare.

Manilo Busalacchi

Saturday, February 12, 2005

12 febbraio 2005

Soli.

Soli
con se stessi,
omessi,
in distese
di suoni dismessi.

Morire
di pensieri
nel rimare
fughe
verso il mare.

Disosservare
gente triste
sfiorare
fianchi di paure
e crepitare nel niente.

Manilo Busalacchi