(Data non indicata – Allegato email 13-9-2001)
TASTI
Tasti, tastiera, un approdo tra le mani che svanisce. Pigi, senti al tatto il vociare vago. Ci sono lettere che compongono parole, consapevoli, vitali, a cui presto un corpo, una mano e una mente che mette in fila assonanti dissolvenze. Prigioniero e chino di una danza che colgo e che mi vede spettatore imbelle, devo poggiare i polsi ed alienarmi, per sentire, per ascoltare quei grafismi. Succede a volte lungo muri svaniti all’indietro dell’auto – la mia? - in corsa, lungo alberi troppo alti per scorgerne le cime, o in luoghi frequentemente troppo diversi. Certe spiagge sabbiose e i suoi bianchi scogli, mi fanno scivolare in me stesso, nel silenzio in cui mi rispecchio troppo, perché spesso disperso. Nei tempi del brulichio, dove nel fermento si compiono le attese dei guru dell’economy, spesso, vengo aggredito da parole cadute giù come da fiordi scoscesi. Li si compie una vita che riporto scura su spazi vuoti, mia, come mio è ciò che ho ereditato e che gelosamente traghettero in avanti a chi ignaro ne accudirà i gemiti.
Thursday, September 13, 2001
Tuesday, April 24, 2001
Wednesday, April 11, 2001
11 Aprile 2001
Onnisciente
Quest'argine scuro
riapro e rivedo,
l'idea che torna
indoma e foriera
libera il campo
da l'attacco e l'avvio.
Schiudi le dune
ingoia il presente
innalza il gerundio
d'un sarà assente,
é qui, e qui
m'alletta da lontano,
mai onnisciente
mai pago
fondo corte e prigioni
in quest'animo greve.
Segrete reiette
e sbarre zavorre,
basta!
Fardello spazzi,
cogli, ricrei,
io recupero
tutto!
E ancora, e ancora.
Manilo
Onnisciente
Quest'argine scuro
riapro e rivedo,
l'idea che torna
indoma e foriera
libera il campo
da l'attacco e l'avvio.
Schiudi le dune
ingoia il presente
innalza il gerundio
d'un sarà assente,
é qui, e qui
m'alletta da lontano,
mai onnisciente
mai pago
fondo corte e prigioni
in quest'animo greve.
Segrete reiette
e sbarre zavorre,
basta!
Fardello spazzi,
cogli, ricrei,
io recupero
tutto!
E ancora, e ancora.
Manilo
Tuesday, April 10, 2001
Sunday, March 25, 2001
25 marzo 2001
Areale
Via acque
da corpo e fato
liberate tale fardello
che vola, che va e vaga
fluido fui ma d'un dì lontano
aria e polvere di granelli gravano
ora macigni d'ancora su esili chiglie
d'impeto areale leggiadro il pensiero sferza
sogno d'un sogno in un sogno scorgo tele e raggi
e so e già fui e vissi e amai tenue ondivago di echi riflessi
qui o li e attraverso ma perché e per chi?
Manilo
Areale
Via acque
da corpo e fato
liberate tale fardello
che vola, che va e vaga
fluido fui ma d'un dì lontano
aria e polvere di granelli gravano
ora macigni d'ancora su esili chiglie
d'impeto areale leggiadro il pensiero sferza
sogno d'un sogno in un sogno scorgo tele e raggi
e so e già fui e vissi e amai tenue ondivago di echi riflessi
qui o li e attraverso ma perché e per chi?
Manilo
Sunday, February 11, 2001
(11 Febbraio 2001)
Latenza.
Leggera brezza dall'animo,
crepitio di sconvolgenti bisogni
motore vitale
e origine di profondi dissidi.
Tu passione,
per la vita che incombe
per il giorno che sfugge
per il domani che non sappiamo.
Malessere latente
immerso nell'essenza
lancinante logorio
presenza centellinante.
Fuori
la routine che avanza
la danza delle ritrosie,
l'indifferenza è distanza
quiete apparente
sorriso di circostanza.
Dentro
il terrore
l'eterno rumore
il grido che s'innalza
l’Io che si ribella.
Come quello del sollevatore di pesi è lo sguardo che esponiamo...
Lui
il peso immane sulle braccia
e lo studiato sorriso sulle labbra.
Noi
la morte nell'animo
e l'ennesima dissimulante maschera al volto
verso il mondo e i suoi presagi.
Tempo,
chissà se un giorno ci donerai il privilegio assoluto
di una monolitica essenza.
Manilo
Latenza.
Leggera brezza dall'animo,
crepitio di sconvolgenti bisogni
motore vitale
e origine di profondi dissidi.
Tu passione,
per la vita che incombe
per il giorno che sfugge
per il domani che non sappiamo.
Malessere latente
immerso nell'essenza
lancinante logorio
presenza centellinante.
Fuori
la routine che avanza
la danza delle ritrosie,
l'indifferenza è distanza
quiete apparente
sorriso di circostanza.
Dentro
il terrore
l'eterno rumore
il grido che s'innalza
l’Io che si ribella.
Come quello del sollevatore di pesi è lo sguardo che esponiamo...
Lui
il peso immane sulle braccia
e lo studiato sorriso sulle labbra.
Noi
la morte nell'animo
e l'ennesima dissimulante maschera al volto
verso il mondo e i suoi presagi.
Tempo,
chissà se un giorno ci donerai il privilegio assoluto
di una monolitica essenza.
Manilo
Saturday, February 10, 2001
10 Febbraio 2001
Sogno.
Il Sogno,
traccia d’un solco sulla mente,
tunnel di memoria
che ai sismi resiste
e parassita riverso
succhia linfa
dalla sibillina speranza
che un fardello e più
ogni dì carica adunca.
Desto,
sogno o fido,
sei l’unico vascello
per svanire oltre cieli
sulla curva che illude,
e alla prossima svolta
tutto riponi
nel perpetuo rilancio
che cela la vita.
Al calar dello scuro,
labile sogno,
da fiera glaciale muti l’effige
e pronto all’incasso
sferzi il colpo,
intoni l’accento
che stravolto stride ed echeggia
verso l’imbrunire,
dove il sonno rifuggo
ma assopito e chino
mi cinge e sorprende.
Da te è chiaro dipendo
droga eccitante
che sulla volta mi adagi
e poi allo sconforto
In sacrificio mi offri.
Mi fermo
lucido un pensiero,
oddio che lama affilata
Fredda e lucente come solo il metallo.
Questo è il reale
e il sogno m’attende.
Manilo.
Sogno.
Il Sogno,
traccia d’un solco sulla mente,
tunnel di memoria
che ai sismi resiste
e parassita riverso
succhia linfa
dalla sibillina speranza
che un fardello e più
ogni dì carica adunca.
Desto,
sogno o fido,
sei l’unico vascello
per svanire oltre cieli
sulla curva che illude,
e alla prossima svolta
tutto riponi
nel perpetuo rilancio
che cela la vita.
Al calar dello scuro,
labile sogno,
da fiera glaciale muti l’effige
e pronto all’incasso
sferzi il colpo,
intoni l’accento
che stravolto stride ed echeggia
verso l’imbrunire,
dove il sonno rifuggo
ma assopito e chino
mi cinge e sorprende.
Da te è chiaro dipendo
droga eccitante
che sulla volta mi adagi
e poi allo sconforto
In sacrificio mi offri.
Mi fermo
lucido un pensiero,
oddio che lama affilata
Fredda e lucente come solo il metallo.
Questo è il reale
e il sogno m’attende.
Manilo.
Monday, February 05, 2001
5 Febbraio 2001
Artifici.
Buio e silenzi,
maniaci in ricerca ansiosa
piedi freddi e stretti,
poi lingue di fumo
a svelare labbra secche,
d’un tratto ombre incise
già vaghe e svanite.
Nella volta un bagliore
poi punti di fuoco
e sferzanti frastuoni,
Il cielo si popola
l’aria rivive
e negli occhi lambisce
tracce di vita intensa.
Cala ora il sipario
ma negli occhi già bui,
sfumati pinti riflessi,
sopravvive un sogno
che pronto al rilancio
per ogni dì a venire
riappiccia l’ometto
che illumina il sentiero.
Manilo
Artifici.
Buio e silenzi,
maniaci in ricerca ansiosa
piedi freddi e stretti,
poi lingue di fumo
a svelare labbra secche,
d’un tratto ombre incise
già vaghe e svanite.
Nella volta un bagliore
poi punti di fuoco
e sferzanti frastuoni,
Il cielo si popola
l’aria rivive
e negli occhi lambisce
tracce di vita intensa.
Cala ora il sipario
ma negli occhi già bui,
sfumati pinti riflessi,
sopravvive un sogno
che pronto al rilancio
per ogni dì a venire
riappiccia l’ometto
che illumina il sentiero.
Manilo
Saturday, February 03, 2001
3 Febbraio 2001
Immobili.
Varcai battigie,
sfiorai lembi e onde
oltre dune di sabbia,
vago
girovago dell'anima
in versi e rime
che stridono tra le mani.
Sospingo ora,
migratore dell’anima,
tra un mistero e un silenzio
l’elegia di un sentimento,
fardello tra i più
e attimo che declina.
Qui si attende,
tra un vestibolo
e un’idea,
immobili ai sensi.
Manilo
Immobili.
Varcai battigie,
sfiorai lembi e onde
oltre dune di sabbia,
vago
girovago dell'anima
in versi e rime
che stridono tra le mani.
Sospingo ora,
migratore dell’anima,
tra un mistero e un silenzio
l’elegia di un sentimento,
fardello tra i più
e attimo che declina.
Qui si attende,
tra un vestibolo
e un’idea,
immobili ai sensi.
Manilo
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