12 Aprile 2004
Parola.
Porte e cantine
su scafi mezzi
di fragori,
porti sfaldi
bianco stesi
crespi tra onde
d’ansie vortice
e gorghi lesi,
desti alle chiglie
chini plachiamo
fiordi aculei
e cechi sbricioli,
spiove rarefatta
scura d’ombre d’otre
la parola
che solleva, ora
e c’inchioda a sentina
per il far di poppa.
Manilo Busalacchi
Monday, April 12, 2004
Sunday, April 11, 2004
Thursday, April 08, 2004
8 Aprile 2004.
Ghigni.
In flessuosa memoria
rimango, volgo
l’arco sotteso d’un cielo nano
prigione fra i lustri
tra le dita e le mani.
Bieco,
fatuo intelletto
ghigni
per l’altrui sorte e restrizione
ma d’un pugno non si cinge
porpora e vanesia poesia.
Di lapilli
vestirò ogni falsa effige
fin quando chino sarai allo stupore;
guaderò allora il tuo sguardo inerte.
Fantasie illusorie;
il verso nutre
tra polvere che oscura
fin tanto che brilla.
Manilo Busalacchi.
Ghigni.
In flessuosa memoria
rimango, volgo
l’arco sotteso d’un cielo nano
prigione fra i lustri
tra le dita e le mani.
Bieco,
fatuo intelletto
ghigni
per l’altrui sorte e restrizione
ma d’un pugno non si cinge
porpora e vanesia poesia.
Di lapilli
vestirò ogni falsa effige
fin quando chino sarai allo stupore;
guaderò allora il tuo sguardo inerte.
Fantasie illusorie;
il verso nutre
tra polvere che oscura
fin tanto che brilla.
Manilo Busalacchi.
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